La sicurezza viene prima di ogni cosa, soprattutto in luoghi
affollati come potrebbe esserlo un porto. Nel 2014 ne diede il “buon esempio” Sapri,
provincia di Salerno, diventando uno dei primi porti con la presenza di un DAE
(Defibrillatore SemiAutomatico Esterno) e con personale formato da un corso di
BLSD (Basic Life Support and Defibrillation), preparato ad emergenze che
potrebbero costare la vita, dall’arresto cardiaco alla
disostruzione delle vie aeree di adulti e bambini.
Oggi ne segue le orme anche Marina d’Arechi, sempre in Campania, concludendo i percorsi di formazione in caso di arresti cardiocircolatori. Poi troviamo Palinuro, Ancona e Porto Torres, anch’essi impegnati nella salvaguardia dei diportisti, degli utenti del porto e dei naviganti. La sicurezza è, logisticamente parlando, la base di una buona organizzazione all’interno di un porto, permettendo a chi vi opera di lavorare e vivere in un luogo sicuro. Confidiamo che sempre più porti prendano in considerazione l’idea
di installare defibrillatori automatici e di formare personale che sappia
gestire determinate situazioni per poter garantire la sicurezza collettiva.
Oggi ne segue le orme anche Marina d’Arechi, sempre in Campania, concludendo i percorsi di formazione in caso di arresti cardiocircolatori. Poi troviamo Palinuro, Ancona e Porto Torres, anch’essi impegnati nella salvaguardia dei diportisti, degli utenti del porto e dei naviganti. La sicurezza è, logisticamente parlando, la base di una buona organizzazione all’interno di un porto, permettendo a chi vi opera di lavorare e vivere in un luogo sicuro.
Stesura: Vargiu Michela
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