Anche un viaggio di mille miglia comincia con un passo.”Lao Tze


lunedì 3 aprile 2017

17:30
Ogni giorno migliaia di animali destinati all’allevamento e alla macellazione sono trasportati sulle strade d’Europa; l’Italia rappresenta un importante crocevia di questo commercio in quanto Paese importatore e di transito verso altri Paesi UE o Paesi terzi. Al fine di tutelare il benessere degli animali durante il trasporto, l’Unione europea ha emanato il Regolamento 1/2005, entrato in applicazione dal 5 gennaio 2007, che ha cambiato radicalmente il quadro normativo precedente, prevedendo disposizioni più severe e restrittive.
                                                
Ma cosa dice il ministero della salute a riguardo?
Non può essere trasportato nessun animale che non sia idoneo al viaggio previsto, né le condizioni di trasporto possono essere tali da esporre l’animale a lesioni o a sofferenze inutili. Non sono idonei al trasporto animali che presentano lesioni o problemi fisiologici ovvero patologie in particolare se:
•non sono in grado di spostarsi autonomamente senza sofferenza o di deambulare senza aiuto;
•presentano ferite aperte di natura grave o prolasso;
•sono femmine gravide che hanno superato il 90% del periodo di gestazione previsto;
•sono femmine che hanno partorito durante la settimana precedente;
•sono mammiferi neonati con ombelico non completamente cicatrizzato;
•sono animali sotto effetto di sedativi, se non sotto controllo veterinario.
Tutti i mezzi di trasporto devono essere concepiti, costruiti, mantenuti, usati in modo tale da evitare lesioni e sofferenze e assicurare l’incolumità agli animali. I mezzi di trasporto indipendentemente dalla durata del viaggio devono:
•proteggere gli animali da intemperie, temperature estreme, variazioni climatiche avverse;
• essere provvisti di tetto e di pareti con aperture regolabili.

Ma tutto ciò può definirsi eticamente corretto? Sì, se solo si tenesse conto delle normative Europee. Infatti l’articolo 13 del Trattato sull’Unione Europea, che invita a tener conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, pare lettera morta di fronte alla realtà di questi viaggi infernali dall’allevamento al macello.  I “viaggi della morte” sono una crudele realtà che si palesa quotidianamente sotto i nostri occhi, troppo spesso insensibili alla sofferenza altrui. Ammassati all’interno di camion in spazi ridottissimi, affamati, disidratati, impauriti, in condizioni di esaurimento psico-fisico, esposti al rischio di ferirsi o ammalarsi. Ogni anno moltissimi animali sono costretti a viaggiare per ore ed ore su lunghe tratte all’interno dell’Unione europea e verso Paesi terzi. Al fronte di quanto accade quotidianamente, Eurogroup for Animals ha lanciato la campagna #StopTheTrucks per invitare i governi degli altri Paesi europei a supportare l’iniziativa lanciata da Germania, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia, ovvero la richiesta all’Unione Europea di modificare la normativa attuale, limitando in particolare la durata dei viaggi.

«Una nuova formulazione della legge non solo faciliterebbe una migliore implementazione, ma permetterebbe di aggiornare le attuali regole per riflettere le ultime scoperte scientifiche relative a salute e benessere animale. Permetterebbe di imporre limiti alla durata dei viaggi a seconda della specie, requisiti più stringenti e specifici per il trasporto, così come il miglioramento della formazione per autisti e addetti» sostiene la LAV Lega Anti Vivisezione


Stesura: Vargiu Michela

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